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L'evoluzione del Salone del Mobile: dalla fiera del mobile a hub internazionale del design

Nato a Milano nel 1961 con l'obiettivo di promuovere le esportazioni italiane dell’industria dell’arredo e dei suoi complementi, il Salone del Mobile è diventato una manifestazione di riferimento a livello internazionale per il settore del design e dell'arredamento. Con oltre sessant'anni di storia, il Salone ha saputo evolversi e adattarsi alle esigenze del mercato, rappresentando ogni anno un'opportunità unica per scoprire le ultime tendenze e i protagonisti più interessanti del settore.

Ma come si è evoluto nel corso degli anni? Continua a leggere per scoprire di più sul Salone del Mobile di MIlano!

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Salone del Mobile di Milano: la storia

L'Italia uscì dalla Seconda Guerra Mondiale con una forte spinta alla ricostruzione edilizia per far fronte ai segni pesanti che il lungo conflitto aveva lasciato sulle città e sul territorio nazionale. Era necessario costruire nuove abitazioni e grandi edifici che richiedevano anche l'arredamento.

Nel 1960, la storica esposizione di Colonia dedicata alla casa e all'arredamento, "Koelnmesse", riaprì in Germania, dando spunto agli imprenditori italiani. L'anno successivo, nel 1961, venne inaugurata la prima edizione del Salone del Mobile a Milano, con la partecipazione di 328 aziende e 12.100 visitatori, di cui 800 provenivano dall’estero.

Da allora, il Salone Internazionale del Mobile è diventato la manifestazione internazionale di riferimento per il settore dell'arredo e del design, superando i confini nazionali dal 1967 e diventando il primo salone al mondo nel 1994.

Il Salone del Mobile oggi

Il Salone del Mobile di Milano è un evento che si svolge ogni anno ad aprile insieme ad altre esposizioni biennali come Euroluce, EuroCucina e il Salone Internazionale del Bagno e annuali come il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace3.0

FTK (Technology For the Kitchen) e S.Project sono eventi collaterali dedicati a prodotti di design, alle soluzioni decorative e alle tecniche per l’arredo. 

Nel quartiere di FieraMilano a Rho, questi eventi occupano una superficie netta di quasi 210.000 metri quadrati e rappresentano ogni anno oltre 2.300 tra le più dinamiche e creative aziende del mercato mondiale.

Dal 1998, anche il SaloneSatellite (meglio conosciuto come FuoriSalone) è diventato un trampolino di lancio per i giovani designer e un punto di riferimento per le aziende alla ricerca di nuovi talenti. 

Come è andata la 61° edizione?

Il Salone del Mobile di Milano ormai si è lasciato alle spalle la pandemia, visto il successo di quest’ultima edizione (aprile 2023). Ha attirato, infatti, 307.418 visitatori in sei giorni, un aumento del 15% rispetto al 2022 e un graduale ritorno ai livelli pre-Covid. Più di 2.000 brand espositori sono stati presenti, con il 34% proveniente da 37 Paesi diversi, tra cui 550 giovani designer da 31 Paesi e 28 Scuole e Università di design da 18 nazioni. La Cina è tornata ad essere il primo Paese ospite dell'evento dopo l'Italia, seguita da Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Brasile e India a pari merito. 

Questi numeri dimostrano l'importanza internazionale della manifestazione milanese, che è un punto di riferimento per il mondo del design, come affermato anche dalla presidente Maria Porro.

In conclusione, possiamo dire che il successo del Salone del Mobile di Milano deriva dalla solida rete industriale alla sua base, unita alla qualità dei progetti che promuovono la sostenibilità e l'eccellenza di forma e contenuto. Inoltre, esso si distingue per la capacità di fare sistema, formare i giovani e sfruttare l'eccezionale meccanismo integrato di comunicazione e cultura che caratterizza la metropoli ambrosiana e il territorio circostante. 

Noi di Manaly siamo stati orgogliosi di aver seguito progetti sia al Salone che al FuoriSalone e non vediamo l'ora che arrivi la prossima edizione del 2024!


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La storia della fiera: un racconto di continuità e innovazione

L’evento fieristico esiste da secoli e, negli anni, è stato uno strumento importante per la promozione del commercio e dell'industria. Ma facciamo un passo indietro: qual è la storia della fiera? E come si è evoluta nel tempo? 

Continua a leggere l’articolo per scoprire di più!

Prima di iniziare, è necessario menzionare l'origine etimologica del termine "fiera", che deriva dal latino tardo “fĕria” e richiama l'idea di un giorno di festa e di svago. Nel corso dei secoli, il significato si è evoluto, assumendo l'accezione di "convegno di venditori e compratori".

Storia della fiera: le origini 

Sebbene si cominci a parlare di fiere nel Medioevo, è interessante notare che l'idea di un evento commerciale simile esisteva già al tempo dei Romani, anche se con uno scopo diverso da quello attuale. Gli antichi Romani, infatti, si riunivano nei giorni di festa per assistere a spettacoli e altri eventi.

Tuttavia, a partire dall'anno Mille (conosciuto anche come l'età della rivoluzione commerciale), iniziarono a svilupparsi i mercati regionali nelle città più importanti, tra cui le fiere. Questi eventi si tenevano con regolarità e in giorni prestabiliti, diventando un'occasione molto attesa dai mercanti, che facevano giungere le loro merci appositamente per l'occasione e ne approfittavano per acquistare ciò di cui avevano bisogno. Alle fiere medievali giungevano mercanzie da tutta l'Europa, come tessuti, vino, grano, lana e sale, rendendo queste fiere un luogo di grande scambio commerciale e di incontro tra le persone provenienti da diverse parti del continente.

Storia della fiera: la svolta 

Con la scoperta dell’America nel 1492, l’interesse per le fiere si ampliò considerevolmente, focalizzandosi soprattutto sui metalli preziosi provenienti dalle nuove terre scoperte. Nel 1600, Lipsia ospitò le fiere più famose, attirando un flusso di merci e di persone talmente vasto che la città fu costretta ad ampliare la propria cerchia muraria in varie occasioni. Verso il 1800 però, le fiere internazionali persero gradualmente di importanza, cedendo il posto alle esposizioni universali.

Ma è indubbiamente il 1851 a rappresentare un anno fondamentale nella storia della fiera, con la tenuta del primo Expo a Londra. L’evento ebbe luogo presso il Crystal Palace in Hyde Park e venne denominato formalmente Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations. Fu l’occasione per esporre i nuovi prodotti, i macchinari industriali all’avanguardia e i primi campioni, unendo le necessità commerciali a quelle di ricerca e innovazione. L’Expo di Londra rappresentò un modello innovativo e di successo, che in seguito sarebbe stato seguito da molte altre esposizioni universali in tutto il mondo.

La fiera in età moderna

Con l'avvento dell'età moderna, si è assistito alla nascita del modello fieristico che conosciamo oggi grazie alla sua settorializzazione. Grazie a questo approccio, sono state create esposizioni dedicate a specifici settori, come la tecnologia, la scienza, l'agroalimentare e molti altri ancora.

È stato proprio nel XX secolo che questo modello fieristico è stato ulteriormente sviluppato, grazie alla creazione delle prime compagnie specializzate nell'organizzazione e nella gestione di eventi fieristici, nonché di strutture permanenti appositamente destinate ad accogliere queste manifestazioni.

Le tipologie di fiera oggi

Oggi esistono svariate tipologie di esposizioni, tre sono le principali. Vediamole insieme!

  • Fiera popolare: un appuntamento di folklore, dove le bancarelle si snodano per le vie e le piazze del centro storico, la cui partecipazione è spinta dalla curiosità e dall’affetto verso una tradizione.
  • Fiera campionaria: vengono esposti solo i campioni delle merci con lo scopo di prendere eventuali ordinazioni e interessa soprattutto operatori di settori specifici. 
  • Fiera settoriale: una fiera di piccole o grandi dimensioni, sia per superficie espositiva, che per numero di espositori e visitatori. Una caratteristica di questa tipologia di fiere è la presenza sia di produttori che di commercianti tra gli espositori. I settori che rientrano in questi tipi di fiere sono: auto e moto, biologico, fotografia, fumettistica, nautica ed elettronica.

Per concludere, la storia della fiera è in continua evoluzione e, oggi, possiamo aggiungere un nuovo tassello: basta pensare a come il covid abbia cambiato alcune dinamiche. L’interruzione delle attività ha provocato un calo di fatturato, ma allo stesso tempo ha favorito il cambiamento. Infatti, molte iniziative non sono state annullate ma trasferite su piattaforme digitali.

Noi di Manaly siamo pronti ad affrontare le sfide del cambiamento, come abbiamo sempre fatto, al fine di soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti


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Il Protocollo AEFI-ASAL: un design più green anche negli allestimenti

Al giorno d’oggi, i problemi legati al cambiamento climatico e la consapevolezza che le risorse del pianeta non sono infinite, ci indicano la sostenibilità non più come un optional, ma come una strada obbligatoria da percorrere.

Gli allestimenti, spesso temporanei e utilizzati per eventi come fiere, mostre e concerti, hanno un impatto significativo sull'ambiente a causa della produzione di rifiuti e del consumo di energia. Per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente, è importante adottare quindi pratiche sostenibili durante la loro progettazione e la loro realizzazione.

Tra le ultime novità in merito a questo tema, rientra il Protocollo AEFI-ASAL di FederlegnoArredo.

Cos’è il Protocollo AEFI-ASAL?

Il Protocollo AEFI-ASAL di FederlegnoArredo “Linee guida allestimenti e integrazioni dei regolamenti tecnici di quartiere”, è un documento che stabilisce le linee guida per la sicurezza e la salvaguardia della salute nell'utilizzo dei prodotti per l'arredamento. Questo protocollo è stato sviluppato dalla Commissione Tecnica di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane) con l’Asal, Associazione di categoria del settore allestimenti aderenti a Federlegno-arredo.

A chi sono destinate queste linee guida e che temi affrontano?

Il Protocollo AEFI-ASAL è destinato a produttori, distributori, installatori e utenti finali dei prodotti per l'arredamento e si concentra sui rischi associati all'utilizzo dei prodotti del settore, come la stabilità dei mobili, la sicurezza dei componenti, l'etichettatura e la segnalazione dei pericoli e la conformità ai requisiti di sicurezza durante la fase di progettazione, produzione, trasporto e montaggio.

I principi su cui basarsi sono quelli del “design for disassembly”, ossia modalità di progettazione iniziali che permettono uno smontaggio finale più semplice da effettuare. In particolare, si deve mirare alla facilità di separare i diversi materiali e riciclarli o smaltirli nel modo corretto in un momento successivo. 

Qual è l’obiettivo del Protocollo AEFI-ASAL?

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L’obiettivo è quello di abbandonare il concetto di economia lineare e adottare un approccio circolare perché i rifiuti vengano ridotti al minimo e le risorse vengano riutilizzate efficientemente. Qui rientra l’obbligo da parte degli espositori/allestitori di gestire correttamente o avviare a impianti di recupero smaltimento, i rifiuti prodotti durante l’attività.

Ma non solo… lo scopo è anche quello di rendere gli allestimenti temporanei sempre più architetture complete e complesse, che valorizzano al meglio il Made in Italy in esposizione.

In conclusione,  gli allestimenti possono avere un impatto significativo sull'ambiente, ma attraverso pratiche sostenibili e una maggiore consapevolezza, possiamo ridurre questo impatto e contribuire a un futuro più sostenibile per tutti. Il Protocollo AEFI-ASAL di FederlegnoArredo rappresenta, infatti, un importante passo avanti per la sicurezza e la salvaguardia della salute nell'utilizzo dei prodotti in tutte le fasi di realizzazione degli spazi espositivi.

Manaly, da sempre è vicina a temi di sostenibilità e si impegna quotidianamente nel rispetto delle risorse il nostro pianeta ci offre: le certificazioni PEFC e Legno Veneto sono solo alcune dimostrazioni della nostra premura. Nel protocollo Manaly vede innovazione, sicurezza e sostenibilità, ed è entusiasta di questo nuovo metodo di lavoro, coordinato e condiviso tra i quartieri fieristici e gli allestitori, che accelera la transizione ecologica.


vicenza oro

Vicenzaoro: storia di una fiera dal respiro internazionale

Vicenza, anche conosciuta come “città dell’oro”, si dà il caso che sia un vero e proprio gioiello.

La nostra città può già vantare una buona fama per essere la culla del Palladio… ma le architetture di quest’ultimo non sono le uniche perle che ama sfoggiare. Essa, negli anni, è diventata famosa per la Fiera dell’Oro (Vicenzaoro), un evento di respiro internazionale, punto di riferimento per i settori dell'oreficeria e della gioielleria.

Continua a leggere l’articolo per scoprire di più su Vicenzaoro!

Vicenzaoro tra storia e tradizione

Secondo la tradizione, risalgono già al 1300 le prime documentazioni riguardo la prosperità della produzione orafa vicentina (precisamente al 1399, ovvero l'atto di costituzione della Fraglia degli Orafi di Vicenza che allora raggruppava ben 150 artigiani).  

Ai tempi, la bravura degli orafi vicentini veniva già apprezzata dai nobili veneziani e dalla Chiesa che, periodicamente, commissionava loro la realizzazione di manufatti preziosissimi. Grazie all'innalzarsi della richiesta, la produzione orafa vicentina iniziò a evolversi facendo in modo che le botteghe di Vicenza e Bassano del Grappa si moltiplicassero. 

Il decollo del settore avvenne, però, nel 1800 quando accanto ai laboratori artigiani, iniziarono a nascere vere e proprie aziende, di piccole dimensioni e, generalmente, a conduzione familiare. A loro va infatti attribuito il merito di aver saputo proiettare nel futuro questa arte, raggiungendo altissimi livelli di lavorazione e rimanendo nel tempo sempre al massimo della creatività. Una tradizione secolare, quindi, dall’artigiano all’industria che ha conferito a Vicenza il titolo di “città dell’oro” e una fama internazionale. 

Attualmente Vicenza produce un terzo dell’intera lavorazione orafa italiana!

Vicenzaoro oggi

vicenzaoro

Da diversi anni, Vicenzaoro è la fiera del settore orafo più importante in Italia e all’estero. A conferma del suo successo ci sono i numeri: oltre 1.300 brand provenienti da 35 Paesi, mantenendo sempre al centro la tradizione orafa di questa città e diventandone la sua più moderna evoluzione.

La conseguenza inevitabile è stata che Vicenza è diventata anche la casa del primo Museo del Gioiello in Italia (uno dei pochi al mondo!), che trova la sua collocazione nella Basilica Palladiana, realizzato da Exhibition Group Spa con il supporto del Comune di Vicenza.

Edizione gennaio 2023 - la ripartenza vera e propria

L’arrivo del covid ha colpito tutto il settore fieristico, compresa la fiera dell’oro: nel 2020 sono saltate entrambe le edizioni e sono invece ripartite da settembre 2021, ma con determinate misure e restrizioni da rispettare.

Dal punto di vista dell’allestimento, possiamo dire che la ripartenza vera e propria si è vista dall’edizione che si è appena conclusa in quanto per le tre edizioni post-pandemia (settembre 2021 - marzo 2022 - settembre 2022) gli stand realizzati erano stand preallestiti (per andare incontro alle difficoltà del periodo), mentre per questa prima edizione del 2023 gli stand sono tornati ad essere personalizzati.

Noi di Manaly abbiamo seguito la realizzazione di 9 stand e alcune aree comuni della fiera. Questo ha comportato un grande lavoro di progettazione ma anche uno di programmazione e gestione interna, in quanto tutti gli stand appartenevano allo stesso evento. 

La fiera Vicenzaoro, come sempre, ha raggiunto il tutto esaurito riempiendo tutti i padiglioni e confermando tutti i maggiori espositori nazionali e internazionali.

Ti è piaciuta la storia di Vicenzaoro? Se vuoi saperne di più o se hai bisogno di una consulenza integrata per la progettazione e la realizzazione del tuo stand non esitare a contattarci!


Tiriamo le somme del nostro 2022!

Anche il nostro 2022 volge al termine ed è tempo di tirare le somme sui mesi passati attraverso un'analisi attenta di ciò che è stato.

Perché? Per essere semplicemente in grado di iniziare il nuovo anno nel modo migliore raggiungendo nuovi obiettivi. 

Bilancio di fine anno - cos’è successo nel 2022?

I bilanci di fine 2022 dicono che il mondo MICE (organizzazione dei viaggi legati a convegni, fiere, eventi, congressi) ha persino superato le aspettative, anche se non con i volumi pre-Covid. Le statistiche dichiarano che si prospetta, quindi, un buon 2023 ma con un pieno recupero nel 2024.

Ma cos’è successo in Manaly nel nostro 2022? Vediamolo insieme.

  • Possiamo affermare che i risultati conseguiti nel 2022 sono tornati ai livelli dell’esercizio pre-pandemia, con un anno che si chiuderà con un fatturato di circa 2.600.000€, superando così il fatturato del 2019.
  • L’attenzione nei confronti della sostenibilità aziendale è sempre stata una colonna portante nella nostra azienda e, durante la pandemia, abbiamo avviato diversi progetti che quest’anno hanno finalmente visto la luce: dopo essere entrati nella Rete Innovativa Regionale (RIR) ForestaOroVeneto, abbiamo proseguito la collaborazione con il Consorzio Legno Veneto di cui ora siamo ufficialmente soci. Oltre alla certificazione Legno Veneto, che garantisce la provenienza del legno dalla regione Veneto, abbiamo ottenuto la Certificazione di Custodia (Chain of Custody, CoC) PEFC, la quale garantisce che l’origin
  • e legnosa e arborea del materiale contenuto in un prodotto provenga effettivamente da foreste gestite in maniera sostenibile.
  • Proprio grazie alle nostre certificazioni, in occasione “Caseus”, il più importante evento regionale sul mondo dei formaggi promosso dalla Regione del Veneto, abbiamo dato vita al primo stand certificato Legno Veneto e PEFC in filiera corta.
  • Il nostro team si è allargato in diversi reparti, grazie all’inserimento di figure giovani e altamente specializzate, segno del continuo impegno dell’azienda nel mettere le persone al centro dell’interesse e dei valori della cooperativa. L’assunzione di giovani e la loro integrazione nei processi decisionali, creativi ed operativi dell’azienda, sono elementi fondamentali nella costruzione del futuro dell’impresa.
  • Per il nostro magazzino sono stati studiati un nuovo layout e un aggiornamento dei processi interni. Queste sono state azioni che hanno permesso al reparto logistica un maggior controllo nelle fasi di preparazione dei vari cantieri, aumentando la produttività e riducendo i margini di errore.
  • Infine, abbiamo rinnovato e ampliato il nostro laboratorio di falegnameria introducendo due nuovi macchinari all'avanguardia per perfezionare la qualità delle nostre lavorazioni: grazie all’acquisto di una bordatrice automatica e di un nuovo centro di lavoro CNC 5 assi siamo in grado di sviluppare progetti sempre più personalizzati per i nostri clienti.

Verso la Manaly del futuro

Non ci resta quindi che celebrare il nostro 2022, pronti per affrontare il nuovo anno con entusiasmo e ricchi di nuovi obiettivi. Il primo, ad esempio, riguarda la digitalizzazione in azienda: abbiamo avviato infatti un processo per lo sviluppo di un software gestionale che permetterà di digitalizzare le informazioni e la documentazione di commessa tra i vari reparti, così da aumentare il livello di controllo, gestione ed intervento in tutte le fasi operative.

Crediamo che sia fondamentale fermarsi periodicamente a guardare indietro per comprendere e valutare ciò che si è fatto, solo così avremo la possibilità di affrontare il futuro con la giusta consapevolezza.

Siamo orgogliosi di poter dire che tutte le azioni fin qui conseguite, rispecchiano a pieno i valori e la mission aziendale di Manaly, che promettiamo di portare avanti anche nell’anno nuovo assieme ad amici, clienti, partner e fornitori.

AUGURI di BUONE FESTE da tutto il team di Manaly!

Se hai dubbi o domande, contattaci!


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L'evento aziendale come strumento di marketing

Nonostante viviamo in un mondo sempre più digitale e virtuale, l’evento aziendale rimane la migliore soluzione per affermare e accrescere la conoscenza del brand e rafforzare il senso di community, coinvolgendo i partecipanti in un’esperienza concreta ed emozionale che crea un forte engagement.

Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo, leggilo per saperne di più!

Perché è importante organizzare un evento aziendale?

Sono molti i motivi per cui un’azienda dovrebbe prevedere l’organizzazione di eventi nella propria strategia di comunicazione.

Un evento aziendale infatti:

  • crea valore, valorizza l’immagine di un’azienda, di un prodotto o di un servizio;
  • genera notorietà, migliorandone il posizionamento;
  • permette una comunicazione versatile, in quanto strumento multidimensionale e multicanale;
  • è in grado di raggiungere il proprio target grazie al fatto che si svolge dal vivo creando una comunicazione aggregante, empatica e allo stesso tempo selettiva;
  • permette di differenziarsi dai competitor, è infatti più incisivo rispetto ad altre forme di comunicazione e può avere un accesso facilitato ai media attraverso attività di media relations;
  • crea profitto, genera nuovi flussi (turistici, di vendita ecc).

Come si realizza un evento di successo?

L’evento aziendale è uno strumento complesso e articolato che necessita di pianificazione, gestione, coordinamento e tanta creatività.

La realizzazione di un evento si divide in tre fasi, vediamole insieme!

  • Pre Evento: in questa fase vengono imbastire tutte le attività di pianificazione strategica, dall’individuazione di concept e obiettivi, alla programmazione e alla gestione di tutti gli elementi di base e della logistica necessaria (posizionamento, periodo, durata, mercato, localizzazione, palinsesto, risorse, investimenti, risultati attesi). Inoltre, è qui che vengono coinvolti tutti i soggetti interessati grazie alla comunicazione e alla promozione.
  • Evento: l’attenzione qui ricade sulla gestione e sul coordinamento in loco; l’obiettivo è creare un’esperienza attiva volta ad incrementare il numero di visitatori e stimolare l’interazione durante l’evento.
  • Post Evento: in quest’ultima fase si deve stimolare il ricordo e la fidelizzazione tramite il racconto e la diffusione dei risultati.

Perché affidarsi ad un event manager?

Ogni nuovo evento deve avere al suo interno degli elementi in grado di renderlo unico ed indimenticabile… e sebbene già definito e provato, realizzare nel giorno dell’evento quanto concordato preventivamente non è una cosa da sottovalutare, ma un incarico da affidare ad un professionista.

Ecco come Manaly si occupa degli eventi!

Per creare un evento di successo sono fondamentali le fasi preliminari volte a trovare la corretta strategia di comunicazione, in linea con le aspettative del cliente.

Definita la strategia segue un minuzioso lavoro di progettazione, organizzazione e coordinamento da parte del Project Manager, che sfocia poi nella fase di esecuzione del progetto, in cui viene messo in atto quanto pianificato precedentemente. 

Nulla deve essere lasciato al caso! Infatti l’esperienza degli artigiani e dei caposquadra di Manaly permette di supervisionare tutti i cantieri in Italia e all’estero, garantendo un alto livello di controllo e la capacità di intervenire e gestire eventuali imprevisti.

Al termine dell’evento, questo viene valutato complessivamente assieme al committente esaminandone gli aspetti quantitativi e qualitativi. Viene verificato il raggiungimento degli obiettivi prefissati, misurato il livello di soddisfazione del cliente e analizzata la percezione del brand da parte dei partecipanti.

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Le tecnologie digitali al servizio dell'evento aziendale

Nonostante in un evento prevalga sempre il fattore umano, la tecnologia oggi ha un ruolo essenziale anche in questo ambito. Digital adv, campagne social e direct mail prima dell’evento sono fondamentali per aumentare l’engagement dei partecipanti. 

Videoproiezioni e realtà aumentata sono stimolatori per divertire, stupire ed emozionare. Infine, è possibile consolidare le relazioni con i partecipanti grazie all’invio di comunicazioni di ringraziamento post evento, stimolando il ricordo attraverso foto e video.

Creare un evento aziendale è quindi un’azione fondamentale da inserire all’interno delle attività di promozione e di comunicazione.

Se hai bisogno di organizzare un evento aziendale o uno stand puoi affidarti a noi di Manaly, da oltre 40 anni affianchiamo le aziende nell’individuazione della migliore soluzione di espressione. Contattaci!


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Il futuro è sostenibile: Manaly è ufficialmente certificata PEFC!

Creare, progettare e costruire un prodotto di qualità, pensando al benessere delle persone, alla crescita del territorio e al rispetto dell’ambiente che ci circonda non è solo una priorità, ma è la sfida più grande che Manaly si è imposta per un futuro sostenibile.

Il nostro viaggio verso la sostenibilità aziendale ha finalmente raggiunto un altro grande traguardo: Manaly è ufficialmente un’azienda certificata PEFC.

Il PEFC, Programme for the Endorsement of Forest Certification, è un programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale presente in tutta Europa. Si tratta di un’associazione internazionale, di cui fa parte anche l’Italia, tramite la quale si attestano i livelli di sostenibilità di una foresta.

Questa associazione è nata nel 1999, con l’obiettivo preciso di tutelare i proprietari di piccole foreste tropicali che non erano riusciti ad ottenere una certificazione. Il PEFC Italia tutela foreste, uliveti, il verde urbano, i pioppeti e gli alberi di molte zone del nostro territorio, il tutto in funzione di un futuro sostenibile.

L’impegno di Manaly per un futuro sostenibile

Dopo l’ingresso nel Consorzio Legno Veneto, un progetto associativo di imprese e istituzioni che ha come obiettivo la valorizzazione della filiera del legno locale, Manaly può garantire ai propri clienti che l’origine legnosa e arborea del materiale contenuto in un prodotto provenga da foreste gestite in modo sostenibile.

Manaly da molti anni adotta un approccio “green” per garantire il massimo rispetto dell’ambiente, impegnandosi quotidianamente per lo smaltimento e il riciclo del materiale utilizzato. La continua attenzione di Manaly verso la sostenibilità ambientale ha portato l’azienda nel corso degli anni a mettere in azione alcune buone pratiche di gestione del legno e compiere all’interno del proprio laboratorio di falegnameria delle operazioni di miglioramento, sempre in ottica di sostenibilità.

Prenderci cura delle nostre foreste non è qualcosa che possiamo fare da soli: attualmente solo circa il 10% delle foreste del mondo sono certificate per la gestione sostenibile, quindi abbiamo ancora molta strada da percorrere e scelte responsabili da prendere.

Quando siamo alla ricerca di un determinato prodotto ad esempio, uno dei modi più semplici per proteggere le nostre foreste è quello di cercare l’etichetta PEFC sul prodotto stesso: quando essa è presente, significa che la materia prima (il legno) proviene da una foresta certificata PEFC, ossia una foresta gestita con le più rigorose esigenze ambientali, sociali ed economiche. Una foresta che avrà l’occasione di conoscere anche le generazioni future! 

Scegliere un legno certificato PEFC significa contribuire alla riduzione dell’anidride carbonica, tutelare l’ambiente, la biodiversità. Questo tipo di legno ha una completa tracciabilità: dalla zona di origine, alla lavorazione, fino alla vendita.

Si tratta di una scelta etica, che oltre a tutelare chi fa parte di questa associazione, assesta un duro colpo alle attività illegali con cui si disboscano intere zone senza criterio.

Legno non sostenibile: quali sono i rischi?

Una gestione delle foreste non sostenibile comporta una serie di rischi, che coinvolgono:

  • animali;
  • piante;
  • persone;
  • ambiente. 

L’intenso consumo di carta e legname, senza il successivo rimboschimento, porta inevitabilmente al disboscamento. Le foreste contengono acqua, producono ossigeno e assorbono anidride carbonica: il taglio degli alberi con un ritmo superiore a quello della crescita delle nuove piante comporta la perdita della biodiversità, l’estinzione di molte specie di animali e il peggioramento del surriscaldamento globale.

Quali sono le caratteristiche di una foresta PEFC?pefc

Le linee guida di questa associazione affermano che la foresta PEFC si basa sulle seguenti caratteristiche:

  • tutela delle specie vegetali e animali presenti nella foresta nel rispetto della biodiversità;
  • rispetto dei ritmi di crescita del legno;
  • rimboschimento delle zone disboscate;
  • attenzione delle popolazioni indigene, dei lavoratori e dei proprietari dei terreni.

Noi di Manaly utilizziamo, quindi, legno certificato PEFC, perché non solo crediamo e ci battiamo per l’utilizzo di risorse rinnovabili al posto di quelle esauribili, ma siamo consapevoli degli effetti che una struttura in legno sostenibile esercita sull’ambiente e sulla riduzione della CO2. Costruendo con un legno certificato, favoriamo la rigenerazione delle foreste e la loro gestione consapevole ed ecosostenibile.

Vuoi maggiori informazioni? Contattaci!