Biennale di Venezia 2024: il ruolo di Manaly al Padiglione Islanda

La 60esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2024 ha aperto le sue porte al pubblico qualche settimana fa, presentando un’esperienza artistica coinvolgente e provocatoria. Quest’anno, la partecipazione di Manaly non è in veste di allestitore ma come parte integrante dell’opera presente al Padiglione Islanda. Continua a leggere l’articolo per scoprire di più!

La Biennale di Venezia 2024: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

Il tema di questa edizione, “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, traccia una traiettoria suggestiva delineata dal curatore Adriano Pedrosa: “Ovunque tu vada ci sono stranieri e immigrati, ma allo stesso tempo ovunque tu vada sei sempre uno straniero”. Questo titolo prende ispirazione dalle opere del collettivo Claire Fontaine, che dal 2004 realizza sculture al neon con l’espressione “Stranieri ovunque” in diverse lingue, originariamente proposta dal nome di un collettivo torinese degli anni duemila impegnato nella lotta al razzismo e alla xenofobia in Italia.

La Biennale di Venezia 2024 mette in risalto gli artisti immigrati, diasporici, esiliati o rifugiati, insieme a coloro che appartengono alle comunità queer: 331 artisti e collettivi provenienti da oltre 80 Paesi. Questa edizione si distingue per la sua pulizia, essenzialità e assenza di colpi di scena, contrariamente alle aspettative di alcuni.

Tra le molteplici opere e installazioni che animano gli spazi espositivi, il Padiglione dell’Islanda emerge presentando “That’s a Very Large Number – A Commerzbau” di Hildigunnur Birgisdóttir, curata da Dan Byers. L’opera esplora le complesse relazioni tra noi e il mondo degli oggetti prodotti in serie.

L’artista e la critica ai sistemi globali

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Hildigunnur Birgisdóttir, artista visiva di Reykjavik, porta avanti una pratica artistica ricca di sfumature, focalizzata sulla critica dei sistemi globali di produzione e distribuzione. Il suo lavoro si concentra sulle vite bizzarre degli oggetti che popolano il nostro quotidiano, spesso trascurati o considerati accessori usa e getta della cultura materiale. Utilizzando sistemi e interazioni umane come parte integrante del suo processo artistico, Birgisdóttir crea opere che catturano l’attenzione sugli oggetti che esistono ai margini della nostra visione.

Padiglione Islanda a Venezia: un dialogo con gli oggetti

All’interno del Padiglione Islanda alla Biennale di Venezia 2024, i visitatori sono accolti da un ambiente immersivo che richiama lo spirito del “Merzbau” di Kurt Schwitters. Le pareti, dipinte in un bianco sbiadito, sono composte da vecchi interruttori della luce e cavi elettrici in plastica, creando una cornice suggestiva per le opere esposte.

Una vasta installazione a parete, realizzata con materiali riciclati dalla Biennale di Venezia 2023, è adornata con i loghi di aziende e fornitori che hanno contribuito alla creazione del padiglione (tra cui Barbie, Google, DHL, Sutton, Iceland Air, Manaly e altri). Attraverso sculture e installazioni che esplorano le relazioni oggettuali, Birgisdóttir offre ai visitatori un’esperienza multisensoriale che invita alla riflessione sul nostro legame con gli oggetti.

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Ad esempio, piccoli giocattoli di plastica, originariamente destinati alle case delle bambole, sono stati digitalizzati, ingranditi e replicati. Le sculture catturano le superfici straordinariamente lisce e le forme semplificate dei giocattoli, concepiti per trasmettere solo le informazioni essenziali per comprendere la loro funzione. Una scultura è stata creata utilizzando sacchi di caffè in juta riciclata, mentre un’altra è stata realizzata con denim riciclato, entrambe modellate sulle forme dei piccoli imballaggi economici che proteggono i prodotti che intendiamo acquistare.

Il contributo di Manaly alla Biennale di Venezia 2024 riguarda la sedia e il tavolo posti al centro dell’area, brandizzati e avvolti con il nostro logo in serie, che richiamano il concetto di produzione di massa, tema che l’artista critica. Il lavoro di Birgisdóttir riflette la tensione tra il piacere personale che possiamo trovare nel nostro mondo di oggetti materiali e le conseguenze di un’eccessiva invasione di tali oggetti nel nostro quotidiano.

Quest’anno Manaly ha avuto un ruolo diverso rispetto al solito: non ci siamo limitati a essere gli allestitori, ma siamo stati parte integrante del progetto. È stata un’esperienza davvero stimolante per noi!

In passato, abbiamo curato l’allestimento del Padiglione del Cile alla Biennale di Venezia. Se vuoi dare un’occhiata al nostro lavoro precedente, puoi farlo cliccando qui.

Se anche tu hai un progetto o un’idea che desideri realizzare, tieni presente che Manaly è il partner creativo su cui puoi contare. Non esitare a contattarci! Nel frattempo, puoi dare un’occhiata alle nostre precedenti realizzazioni, clicca qui!

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